L'idea era semplice, poter disporre di un apparecchietto di utilizzo immediato per scendere qualche minuto sul fondo nel corso di una pinneggiata in superficie, senza doversi impegnare in prestazioni da grandi apneisti. Ed ecco apparire nel 1954 lo Snorkair della Healthways, che permetteva di passare dallo snorkel alla respirazione dell'aria fornita da una leggera bombolina, indossata sul petto per mezzo di una facile imbragatura.
La bombola era attrezzata con un boccaglio posto direttamente sopra la rubinetteria e con uno snorkel, costituito da un tubo rigido completo di normale valvola per impedire l'ingresso di acqua. Il tubo era innestato su un riduttore di pressione probabilmente a comando manuale, sul tipo del "Dispositivo di Emergenza" proposto dall'italiana Salvas 10 anni dopo.
Il tubo aveva uno snodo che consentiva di orientarlo verso l'alto in posizione di snorkel, oppure di ripiegarlo parallelo alla bombola quando si intendeva injziare un' immersione.
Quest'ultima posizione lo faceva chiudere, collegando automaticamente il boccaglio al riduttore e permettendo di respirare l'aria proveniente dalla bombola.
La bombola si poteva ricaricare per travaso utilizzando l'apposito raccordo in dotazione.
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